La scoperta e la crescita del talento nel calcio giovanile: un panel con Piscedda, Giannichedda e Viscidi

Fra gli appuntamenti più attesi inseriti nel programma dell’ultima giornata di Quarto Tempo, il panel La scoperta e la crescita del talento nel calcio giovanile ha arricchito la tre giorni di Ferrara con un confronto di alto livello fra tre protagonisti del calcio federale: Massimo Piscedda, Giuliano Giannichedda e Maurizio Viscidi.

A introdurre i lavori è stato Piscedda, ex calciatore professionista e oggi Responsabile dell’Area Tecnica delle Rappresentative Nazionali LND. Da oltre vent’anni nel sistema federale, Piscedda ha maturato esperienze a tutti i livelli del calcio giovanile azzurro, fino al Club Italia.

“Il talento non nasce per caso ma va accompagnato, osservato e fatto crescere giorno dopo giorno. Il nostro compito è creare le condizioni perché i ragazzi possano esprimere il proprio potenziale, con metodo e pazienza”.

Successivamente, è intervenuto Giuliano Giannichedda, Selezionatore della Rappresentativa Serie D. Un passaggio appassionato, che ha raccontato il valore del lavoro quotidiano svolto sul campo e l’impegno messo in campo dalla Lega Nazionale Dilettanti per la formazione dei giovani calciatori.

“Ogni volta che presentiamo un progetto c’è dietro tanto lavoro, tempo, analisi, ma anche una grande voglia di sperimentare. Noi ci confrontiamo costantemente con il livello dei campionati stranieri, e quando affrontiamo nazionali come Francia o Germania capiamo quanto sia importante avere giocatori pronti fisicamente e mentalmente”.

Il tecnico ha descritto il progetto di osservazione e selezione sviluppato in collaborazione con la LND, frutto di una rete di osservatori su tutto il territorio.

“Abbiamo lavorato insieme a Massimo e a tutto il gruppo di osservatori per costruire un percorso mirato. Abbiamo abbassato l’età dei ragazzi selezionati, concentrandoci su quelli nati dopo il 2005, per accompagnarli nella crescita fisica, tecnica e caratteriale. Li sottoponiamo a test, li seguiamo per un anno e valutiamo come evolvono, non solo come calciatori ma anche come persone”.

Giannichedda ha insistito sull’importanza della personalità come fattore distintivo nel processo di crescita.

“Quando parliamo di talento, non basta la tecnica. Servono personalità, intelligenza e carattere. I nostri ragazzi devono imparare a stare in campo, a reggere la pressione, a vivere come professionisti”.

Proprio questo è uno degli obiettivi principali delle rappresentative giovanili: far vivere ai giovani un’esperienza formativa completa.

“Durante i tornei come quello di Viareggio, facciamo vivere ai ragazzi 15 giorni da professionisti veri. Si allenano, mangiano, riposano e si comportano come in un club di Serie A. Alla fine, ci ringraziano: capiscono cosa significa davvero questo mestiere e cosa serve per arrivare in alto”.

Il selezionatore ha concluso sottolineando il valore del lavoro collettivo e della visione condivisa tra i tecnici federali e la Lega Nazionale Dilettanti.

“Il progetto funziona perché dietro c’è una struttura, anche se con mezzi limitati, che crede nella crescita dei giovani. Se ogni anno riusciamo a far emergere anche solo pochi ragazzi che poi trovano spazio nel calcio professionistico, vuol dire che il lavoro di tutti, dirigenti, osservatori, allenatori, ha un senso. La nostra missione è questa: scoprire, formare e far crescere i futuri protagonisti del calcio italiano”.

A concludere il confronto è stato Maurizio Viscidi, Coordinatore delle Nazionali giovanili FIGC, che ha offerto una riflessione metodologica sul futuro del calcio italiano.

“Dobbiamo tornare a lavorare sulla tecnica, che ha fatto la nostra fortuna per tanti anni. La preparazione atletica è importante, ma non può prevalere sui fondamentali. Con il metodo TIP-SS (tecnica, intelligenza, personalità, velocità, statura e struttura, ndr) costruiamo un profilo completo del giocatore, valutandone non solo le capacità motorie ma anche quelle cognitive”.

Il dialogo tra Piscedda, Giannichedda e Viscidi ha offerto un quadro concreto della filiera formativa condivisa da FIGC e Lega Nazionale Dilettanti, che parte dai centri territoriali e dalle rappresentative regionali per accompagnare i giovani fino alle selezioni azzurre.
Un messaggio chiaro e condiviso: il talento non si improvvisa, ma si costruisce con metodo, cultura sportiva e passione quotidiana.

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