Marco Canestro: “Niente è casuale: dietro ai successi del calcio femminile giovanile c’è una filiera solida e un lavoro silenzioso”

Marco Canestro, Coach Rappresentative Nazionali Femminili, U20 e U17

A chiudere il panel “Crescere insieme: la filiera del calcio femminile” è stato Marco Canestro, coach delle Rappresentative Nazionali Femminili U20 e U17, che ha offerto una riflessione intensa e concreta sul percorso di crescita delle giovani calciatrici italiane e sull’importanza della collaborazione tra tutte le componenti della filiera.

“L’obiettivo del nostro lavoro non è soltanto portare una ragazza in Nazionale, ma valorizzare il lavoro di tutte le società, di tutti i comitati, dando a quante più giovani possibile la possibilità di crescere, di confrontarsi con realtà diverse, anche di livello professionistico. Solo così la filiera diventa viva, reale, inclusiva”.

Canestro ha sottolineato come i risultati che oggi si vedono nelle Nazionali giovanili non siano frutto del caso, ma del lavoro collettivo costruito negli anni tra società, tecnici e strutture territoriali.

“Quando vedi l’Under 17 in semifinale mondiale, l’Under 19 che arriva tra le prime quattro d’Europa, o la maggiore che compete ai massimi livelli, capisci che non è fortuna. È il risultato di un percorso che parte da lontano, spesso invisibile, ma fatto di impegno, competenza e passione”.

Il coach ha ricordato con orgoglio che molte atlete oggi protagoniste a livello internazionale sono passate proprio attraverso le rappresentative giovanili.

“Penso a Giulia Dragoni, oggi ai Mondiali U17 con quattro gol in due partite: era con noi al primo raduno, giovanissima. Ecco, vedere dove sono arrivate oggi tante ragazze è la conferma che la filiera funziona”.

Canestro ha poi rimarcato come la collaborazione con le società e con le rappresentative regionali sia diventata sempre più solida e strategica.

“All’inizio abbiamo lavorato quasi da soli, ma oggi c’è una rete che ci sostiene: club, tecnici, comitati. Tutti spingono nella stessa direzione, e questo è il segreto della crescita. Non si tratta di ‘rubare’ talenti alle società, ma di valorizzarli, di offrire loro un’occasione in più”.

Chiudendo il suo intervento, il tecnico ha voluto lanciare un messaggio di fiducia e unità.

“Il livello delle ragazze è cresciuto tantissimo: oggi hanno alle spalle dieci anni di lavoro serio, professionale, e si vede. Ma dobbiamo continuare a crescere insieme, condividendo esperienze e progetti. Perché i risultati non nascono dal caso, ma da una filiera che funziona, da un sistema che crede davvero nel futuro del calcio femminile”.

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