Un panel dedicato alla strategia comune di responsabilità ambientale e sociale, con gli interventi di Cristina Blasetti e Luca De Simoni, moderati da Roberta Noè. La Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e la Lega Nazionale Dilettanti (LND) hanno condiviso i risultati e gli sviluppi del loro Percorso di Sostenibilità nel corso di un panel di approfondimento che ha riunito istituzioni sportive, esperti e rappresentanti territoriali.
A moderare l’incontro è stata la giornalista Roberta Noè, che ha guidato il dialogo tra Cristina Blasetti, Sustainability Manager della FIGC, e Luca De Simoni, Coordinatore dell’Area Responsabilità Sociale della LND.
Nel suo intervento, Cristina Blasetti ha illustrato la strategia di sostenibilità della FIGC, che si articola in 70 obiettivi misurabili entro il 2030, in linea con quelli per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU.
“La strategia di sostenibilità della FIGC rappresenta un impegno concreto verso un modello di sviluppo del calcio sempre più responsabile, inclusivo e orientato al futuro. In linea con gli Obiettivi dell’Agenda ONU 2030, la Federazione ha scelto di integrare la sostenibilità ambientale, sociale ed economica in tutte le proprie attività, promuovendo una cultura sportiva capace di generare valore per le persone e per le comunità. Il nostro obiettivo è chiaro: rendere il calcio italiano un esempio di come lo sport possa essere motore di cambiamento positivo, favorendo l’uguaglianza, l’inclusione, la tutela dell’ambiente e la crescita sostenibile del territorio. La FIGC sta lavorando affinché ogni iniziativa, dal settore giovanile alle grandi competizioni, contribuisca in modo concreto agli obiettivi globali di sostenibilità fissati dalle Nazioni Unite. È una sfida ambiziosa, ma anche una straordinaria opportunità per lasciare un’eredità duratura: uno sport più consapevole, più giusto e più vicino alle persone. L’obiettivo ha poi aggiunto è generare un effetto a cascata, capace di coinvolgere tutto il sistema calcistico, fino al livello territoriale. Solo così il calcio può diventare motore di sviluppo sostenibile e di coesione sociale”.
Particolarmente emozionante il video che ha raccontato questo percorso, con Gianluigi Buffon come testimonial, capace di trasmettere con autenticità e passione i valori che ispirano la visione della FIGC: rispetto, responsabilità e impegno verso le nuove generazioni.
Il Coordinatore dell’Area Sociale LND Luca De Simoni, ha posto l’accento sull’importanza di tradurre i principi federali in azioni concrete e capillari.
“La LND rappresenta la parte più ampia e popolare del calcio italiano, quella che vive quotidianamente nelle comunità. La nostra sfida è rendere la sostenibilità accessibile, comprensibile e realizzabile anche nei club dilettantistici. Il percorso di sostenibilità intrapreso dalla FIGC e dalla Lega Nazionale Dilettanti rappresenta un impegno concreto per un calcio più inclusivo, responsabile e vicino ai territori. Nella nostra visione, la sostenibilità non è solo un insieme di buone pratiche ambientali, ma un vero e proprio modo di intendere il calcio come strumento di crescita sociale e culturale. Significa valorizzare le persone, promuovere il rispetto e l’inclusione, investire nella formazione e sostenere le comunità locali che ogni giorno rendono possibile il movimento dilettantistico. La collaborazione tra FIGC e LND sta dando vita a un modello di governance sostenibile, capace di unire le dimensioni ambientale, sociale ed economica. È un percorso che richiede costanza, visione e condivisione, ma che sta già producendo risultati tangibili in termini di consapevolezza e responsabilità collettiva. Il nostro obiettivo è continuare a costruire un calcio che sia non solo competitivo e appassionante, ma anche portatore di valori positivi e di impatti duraturi per le persone e i territori. Stiamo costruendo strumenti semplici e vicini ai territori: materiali formativi, campagne di sensibilizzazione, linee guida operative. L’obiettivo è creare consapevolezza, ma anche offrire soluzioni concrete. Solo così la sostenibilità diventa parte integrante della cultura sportiva”.
In chiusura, la moderatrice Roberta Noè ha posto l’accento sulla proficua collaborazione tra le componenti che può agevolare lo sviluppo continuo dello sport più praticato al mondo.
“Il percorso è ambizioso, ma è proprio attraverso la sinergia e la diffusione di buone pratiche che il sistema calcistico può diventare esempio di responsabilità e innovazione sociale. Entrambi gli speaker del panel dedicato alla sostenibilità hanno evidenziato la necessità di monitorare i progressi, formare dirigenti e volontari, e dare visibilità alle esperienze valoriali esempi di bellezza e positività già in essere nei club e nei territori”.

